IES: IL MINISTERO CHIEDE DI PIU'

Chiusura Ies: il Ministero vuole risposte più precise. Tutto rimandato a fine mese.

Incontro questo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico per discutere della questione Ies e la trasformazione da raffineria a deposito."Il Ministero ha chiesto ai dirigenti del gruppo Mol di motivare la scelta della chiusura -

ha spiegato l'rsu Ies Stefano Lodi Rizzini - loro hanno fatto riferimento solo alla crisi nazionale, europea e mondiale del settore, dicendo che dopo 2-3 anni di bilanci in negativo, l'azienda ha deciso di chiudere e di trasformare il sito in un deposito". A seguire tutta una serie di interventi dei presenti, incentrati soprattutto sul problema occupazionale, e sul rallentamento delle procedure di bonifica. Non soddisfatto della motivazioni il Ministero ha chiesto un ulteriore incontro, il 18 o il 21 di ottobre, sempre a Roma, per rivedere la questione, ma questa volta la Mol, dovrà motivare la scelta in un modo più preciso e convincente. Non bastano insomma le motivazioni un pò generiche di una crisi generale per lasciare a casa 400 persone. "Non possiamo parlare di cauto ottimismo - dice Lodi Rizzini - quello che è certo è che siamo soddisfatti dell'incontro perchè abbiamo visto un Ministero dalla nostra parte  e soprattutto, con questa nuova convocazione la cessazione della produzione slitta in avanti rispetto al 31 dicembre". Domani di prima mattina è prevista la comunicazione a tutti ilavoratori, poi continuerà il presidio, e il 14 di ottobre partirà lo sciopero che andrà avanti per una quindicina di giorni. "Restiamo in stato di agitazione - dice Lodi Rizzini - e continueremo a dire no alla decisione di trasformarci in deposito". Presenti all'incontro oltre ai rappresentanti sindacali, le rsu, i dirigenti del gruppo Mol i rappresentanti di Comune e Provincia e tutti i deputanti mantovani, Carra, Colaninno, Gaetti, Zolezzi e Martelli, una riunione afffolttata, come l'anno definita tornando da Roma.

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