IL PARCO DENUNCIA CENTRO IPPICO

Il Parco del Mincio ha denunciato un Centro Ippico Abusivo a Bagnolo San Vito. LE FOTO.

Abbattuta una cascina e costruiti box non autorizzati a Bagnolo San Vito lungo l’argine del Mincio. L’autorizzazione paesaggistica, che risale al 2010, era stata data: il Parco aveva approvato il progetto di ristrutturazione di una vecchia cascina e di costruzione di una stalla adiacente finalizzata alla realizzazione di un centro ippico.

In realtà ciò che il Parco ha riscontrato alcuni giorni fa era ben diverso: l’edificio che doveva essere ristrutturato era stato abbattuto, al suo posto sette box esterni per ricovero cavalli, percorsi tracciati abusivamente sul terreno e pavimentati con rottami non idonei. Tanto è bastato per far scattare una ispezione, per la quale il Parco ha chiesto il supporto della Guardia di Finanza, che si è svolta nella giornata di oggi e in seguito alla quale scatterà ora una notizia di reato alla Procura nei confronti del proprietario per opere edilizie abusive e difformi all’autorizzazione rilasciata, un reato penale. L’area è in sponda destra del fiume Mincio, a pochi metri dall’argine, in comune di Bagnolo San Vito verso Correggio Micheli e l’attività era avviata da tempo con circa 20 cavalli, tenuti in ogni caso in buone condizioni e tranquilli, che erano ricoverati nella struttura. Non è, infatti, scattato il sequestro proprio per tutelare gli animali che il proprietario ha l’obbligo di continuare ad accudire. Sono state le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco Mincio ad insospettirsi vedendo dall’argine le costruzioni e accorgendosi che la vecchia cascina, una delle tipiche case di campagna di questo lembo di territorio tra Mincio e Po, non c’era più. I volontari e il servizio di vigilanza dell’ente hanno avviato le indagini, verificato che su quei terreno erano state realizzate opere diverse da quelle autorizzate e, per accertarsi del tutto, hanno anche effettuato riprese aeree. Ieri l’intervento sul posto con i militari del Comando provinciale delle fiamme gialle e personale del servizio di vigilanza del parco che si è protratto per diverse ore, necessarie ad effettuare tutti i controlli del caso.

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