SFRATTI: STOP SE C'E' UN MINORE

Accordo tra il sindaco e il presidente Aler per fermare gli sfratti delle famiglie con minori.

Lungo colloquio oggi pomeriggio tra il sindaco Nicola Sodano e il presidente Aler, Romano Arioli, che si sono confrontati in via Roma sulla questione degli sfratti in corso per le abitazioni di edilizia popolare.

L'incontro urgente, che segue un analogo vertice in Prefettura con l'assessore Roberto Irpo sullo stesso tema, e si è reso necessario per il moltiplicarsi dei casi, in conseguenza della crisi che ha messo in ginocchio molte famiglie già inserite nelle fasce deboli della popolazione. In attesa che la Regione prenda ulteriori provvedimenti - l'assessore Paola Bulbarelli sta lavorando in questo senso - c'è la necessità di intervenire subito perchè famiglie già in arretrato con più canoni d'affitto non si vedano notificare lo sfratto. Il presidente Arioli (immediatamente attivatosi dopo i primi casi segnalati) ha fatto presente che l'alto tasso di insolvenza nel pagamento degli affitti sta mettendo a dura prova le finanze Aler e tutto il sistema. Da parte sua anche il Comune, con l'assessore Irpo, nonostante le ristrettezze di bilancio, sta facendo fronte al moltiplicarsi esponenziale delle richieste di assistenza presentate ai servizi sociali. In questo contesto, si è deciso di intervenire in ogni caso sospendendo tutte le procedure di sfratto per le famiglie con minori. Altre misure sono allo studio, ad esempio sulle modalità di pagamento del canone d'affitto Aler. Si è anche convenuto di incrementare il fondo relativo ai contributi di solidarietà, onde affrontare sinergicamente le situazioni più gravi. "Sono grato al presidente Arioli per l'ulteriore sforzo di cui si è fatto carico – ha precisato il sindaco Sodano - che ci consente di non provocare ulteriori disagi a famiglie già in difficoltà. Fino ad oggi, nonostante i problemi che sono sotto gli occhi di tutti, l'amministrazione è riuscita a mantenere gli standard di qualità e quantità dei servizi sociali; le scarse risorse degli enti locali e le prospettive occupazionali non inducono certo all'ottimismo, ma per il momento è doveroso intervenire a favore delle fasce deboli, che sono le più colpite dalla crisi".

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