MANIFATTURIERO IN CRESCITA

Congiuntura manifatturiera del 3° semestre: produzione in crescita dello 0.5%.

Secondo i risultati dell’indagine congiunturale del comparto manifatturiero analizzati dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio di Mantova insieme

a Confindustria Mantova, nel terzo trimestre del 2014 si registra una crescita della produzione pari al +0,5% rispetto al trimetre precedente, un dato superiore a quello della Lombardia dove la produzione industriale si ferma a un +0,3%. Positivi per Mantova risultano anche gli ordini esteri (+0,7%) e il fatturato (+0,4%), mentre ancora in calo si confermano gli ordini interni (-0,7%), segno che i consumi interni si confermano ancora fermi o in calo. Anche a livello lombardo mostrano un segno positivo i risultati riferiti agli ordini esteri (+0,2%) e al fatturato (+0,8%), con una contrazione degli ordini interni (-0,3%). Anche le dinamiche tendenziali della manifattura mantovana, cioè quelle riferite all’anno precedente, osservano un trend positivo: +2,4% la produzione, +3,1% gli ordini esteri e +1,5% il fatturato totale. Gli ordini interni, invece calano del -2,8%. Nel confronto con le altre province lombarde, per variazione tendenziale, Mantova si colloca in posizione intermedia, con un dato superiore alla media lombarda pari al +1,6%; le province migliori sono Cremona e Sondrio mentre in fondo la classifica si posizionano Monza Brianza e Milano. Nel dettaglio delle attività economiche, relativamente alla media lombarda, rispetto al terzo trimestre del 2013, risultano ancora in calo i seguenti settori: i minerali non metalliferi (legati all’edilizia con -2,9%), la gomma-plastica (-1,3%), le varie e la chimica (-0,8% per entrambe) e il legno-mobilio (-0,5%). La carta-editoria mostra una situazione di sostanziale stabilità, mentre i restanti comparti, in questo trimestre, segnano variazioni positive; le performance migliori riguardano le pelli-calzature (+8,2%), la siderurgia (+7,7%) e i mezzi di trasporto (+6,5%). Buoni risultati, superiori alla media lombarda, anche per l’abbigliamento (+3,1%) e il tessile (+2,5%). Gli altri indicatori congiunturali relativi alla provincia virgiliana restituiscono i seguenti valori: cala leggermente la quota di fatturato estero che dal 40,5% del secondo trimestre scende al 38%; cresce il tasso di utilizzo degli impianti (dal 72,6 al 75,2%), mentre le giornate assicurate dal portafoglio ordini si contraggono passando dai 61 giorni della primavera ai 49 giorni. Ritornano a crescere i prezzi delle materie prime (+1,1%), mentre mostrano un leggero calo quelli dei prodotti finiti (-0,1%); le scorte dei prodotti finiti vedono un forte aumento in questo trimestre (+11,6%) mentre non emergono variazioni per quanto riguarda le giacenze dei materiali. Relativamente alle aspettative per l’ultimo trimestre del 2014, gli imprenditori mantovani, nonostante gli ultimi dati di segno positivo, non intravedono ancora la ripresa: prevalgono le aspettative negative sulla produzione, sulla domanda interna, sull’occupazione e sul fatturato; l’unica prospettiva positiva è riposta nella domanda estera. Stesso sentiment riguarda, più in generale, gli imprenditori lombardi. Per quanto concerne l’artigianato, la produzione mantovana registra, nel terzo trimestre dell’anno, una ripresa tendenziale del +2,2%, valore che risulta superiore alla media lombarda (+0,8%) e che pone al quinto posto la provincia virgiliana nella classifica regionale, preceduta da Sondrio, Lecco, Brescia e Varese. Sempre dal punto di vista tendenziale, gli ordini esteri vedono una crescita del +3,4%, mentre quelli interni calano del -1%; il fatturato totale mostra una sostanziale stabilità (-0,1%). Secondo il Presidente della Camera di Commercio di Mantova, Carlo Zanetti, nonostante i dati rilevati dalla congiuntura manifatturiera del terzo trimestre del 2014, siano positivi e migliori di quelli registrati nel periodo primaverile, sia da un punto di vista congiunturale che tendenziale, non si può ancora parlare di ripresa economica. Il quadro che emerge sembra definire una situazione più di stabilizzazione. Certo è che anche gli eventi geo-politici di varia natura che si stanno verificando negli ultimi mesi vanno ad incidere sulle aspettative e sugli andamenti dei mercati internazionali. I risultati positivi di questo trimestre sembrano essere trainati esclusivamente dall’export, così come emerge anche dall’analisi delle aspettative degli imprenditori per il prossimo futuro. Tuttavia, questo mercato estero nell’ultimo periodo mostra segni di rallentamento e difficilmente la domanda interna potrà rimpiazzare la domanda internazionale se questa dovesse contrarsi. Oltre alla necessità di una ripresa dei consumi interni, risulta fondamentale anche un rilancio degli investimenti sia nazionali che esteri. La fase recessiva sta attanagliando da troppo tempo la nostra economia e le nostre imprese. Occorre una politica industriale che metta al centro la competitività, l’innovazione e la ricerca tecnologica, accompagnata da una politica fiscale che aiuti le imprese, che sia meno opprimente, che premi gli investimenti e non penalizzi il lavoro. L’internazionalizzazione e i nuovi mercati rimangono comunque un punto fondamentale per la nostra economia sui quali è importante continuare ad insistere e investire. Per vincere la sfida sui mercati mondiali, considerando la forte competizione in essere, bisogna puntare sul made in Italy ovvero su caratteristiche quali la qualità, la creatività, il design, ma soprattutto sulla ricerca e l’innovazione.

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