ESPORTAZIONI MANTOVANE -3,4%

Export mantovano: da gennaio a giugno c'è una frenata con un -3,4%. Trasporti e chiusura raffineria le cause.

Le esportazioni mantovane segnano da gennaio a giugno 2014 una frenata, con una variazione negativa del -3,4%, già annunciata con il primo trimestre dell’anno in cui si registravano i primi segni di rallentamento

del commercio internazionale. L’analisi dei dati di fonte Istat prodotta dal Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, evidenzia che l’ammontare complessivo delle vendite all’estero riferite alla provincia di Mantova a giugno 2014 ammontano a 2,7 MLD, contro a un valore di import pari a 1,7 MLD di euro, in forte contrazione (del 33%) rispetto a giugno 2013. Il saldo commerciale è pertanto positivo e ammonta a 1,0 MLD di euro. L’Italia nel primo semestre dell’anno ottiene una variazione dell’export positiva del +1,3%, mentre la Lombardia si trova in una situazione di non crescita, confermando gli stessi valori esportativi del 2013. Inoltre la Lombardia, a differenza di Mantova e dell’Italia, presenta anche per questo semestre ancora un saldo commerciale negativo (-1,1 MLD di euro). Dall’esame del valore di export dei principali settori economici mantovani emergono le ragioni del CALO delle vendite da imputare prevalentemente al settore dei mezzi di trasporto (a causa della sospensione della produzione dell’Iveco per diversi mesi) e ai prodotti petroliferi raffinati (dovuti alla chiusura delle attività di raffineria nel capoluogo di Mantova). In calo anche i prodotti in metallo (-3,8%), gli articoli in gomma e materie plastiche (-4,7%), i prodotti tessili (-2,8%) e computer e apparecchi elettronici (-2,3%). Al contrario, risultano in AUMENTO : macchinari (+3,7%), articoli di abbigliamento (+14,9%), prodotti alimentari (+12,3%), apparecchi elettrici (+23,6%) e articoli in pelle (+23,5%). Nel caso dell'IMPORT si segnalano gli aumenti più consistenti per i prodotti alimentari (+8,6%), gli articoli di abbigliamento (+12,7%), i macchinari (+19,5%), i prodotti in legno (+8,6%), i prodotti tessili (+15,1%), gli articoli in pelle (+12,2%) e gli apparecchi elettrici (+9,6%). I prodotti petroliferi, i mezzi di trasporto, i prodotti in metallo e le sostanze e prodotti chimici segnano, al contrario, forti contrazioni. L’analisi dell’andamento delle esportazioni dalla provincia di Mantova per principali paesi di sbocco evidenzia variazioni negative verso quasi tutti i partners commerciali europei come Germania (-4,6%), Francia (-9,2%), Spagna (-3,8%), Regno Unito (-0,7%), Austria (-5,8%), Romania (-8,3%), Svizzera (-10,1%), Ungheria (-18,8%) e Grecia (-28%). Cali si segnalano anche per Turchia (-25,5%), Arabia Saudita (-3,1%) e Australia (-10,6%). Al contrario, crescono le esportazioni per Paesi Bassi (+4,8%), Russia (+8,8%), Stati Uniti (+12,2%), Repubblica Ceca (+15,8%), Serbia (+10,2%) e Cina (+6,1%). Forti aumenti interessano anche Croazia e Hong Kong. Le importazioni registrano cali da praticamente tutti i paesi; le contrazioni maggiori riguardano Arabia Saudita, Iraq, Libia, Egitto e Turchia, sicuramente da legare alla chiusura delle attività di raffineria nella provincia di Mantova, sia alla situazione di forte instabilità politica. Forti variazioni negative riguardano anche Regno Unito, Russia, Repubblica di Corea e Finlandia. Cali, anche se più modesti, interessano anche i tradizionali partners commerciali europei quali Germania (-2,7%), Francia (-7,8%), Austria (-2,2%), Belgio (-15,9%) e Ungheria (-10,9%). Aumentano, invece, le forniture provenienti da Stati Uniti (+63,1%), Cina (+31,4%), Paesi Bassi (+7,2%), Tunisia (+7,7%) e Serbia (+9,2%). A differenza di quanto emerso negli ultimi trimestri, inoltre, riprendono le forniture dall’Iran. Secondo il Presidente della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “il rallentamento del commercio estero nel primo semestre del 2014 ci pone ancora una volta di fronte a una ripresa economica fragile e incerta. Occorre comunque considerare che questi dati risultano influenzati dalla particolare situazione che sta vivendo la nostra provincia, con la sospensione della produzione di importanti aziende da una parte e la chiusura delle attività di raffineria nel capoluogo dall’altra. Oltre a ciò non va dimenticato che ci troviamo in una delicata situazione internazionale: il rallentamento generalizzato dell’economia in Unione Europea che si trova a dover affrontare anche la difficile crisi Ucraina-Russia, con le pesanti ripercussioni conseguenti all’entrata in vigore di sanzioni economiche che sicuramente influenzeranno i dati dei prossimi mesi e la guerra in atto nei territori di Iraq, Siria e Libia, paesi caratterizzati da una forte presenza di idrocarburi. In un mercato interno ormai in stallo, l’export rimane comunque la strada maestra per scongiurare un aggravamento della crisi economica e, anzi, per accelerarne l’uscita. E’ necessario che le nostre imprese si posizionino in maniera stabile sui mercati internazionali allargando il proprio portafoglio ordini verso quelli più lontani. Il dinamismo e l’evoluzione dell’ambiente internazionale sono testimoniati dai continui cambiamenti riscontrati negli ultimi anni in merito alle aree geografiche con le maggiori prospettive per le aziende italiane e, quindi, mantovane. Mentre in passato i mercati maturi e con ottima capacità di spesa come Stati Uniti, Giappone ed Europa centro-occidentale (Germania e Francia in primis) rappresentavano le mete più interessanti e ricettive per l’export italiano, da qualche anno a questi paesi si sono affiancati prima i Balcani e l’Europa centro-orientale e poi il Nord Africa, il Sudamerica, i Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) e i meno noti Carbs (Canada, Australia, Russia, Brasile e Sudafrica). Il futuro, ma in parte già il presente, delinea grandi opportunità potenziali per paesi come Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica, paesi uniti da tassi di crescita rilevanti attuali o previsti, pur in contesti economici, sociali e politici estremamente diversi. Le Camere di Commercio, con servizi di supporto e affiancamento tecnico, dedicano molto impegno nell’aiutare le imprese a cogliere tutte le occasioni possibili per rinnovarsi e per puntare tutto sulla competitività, passando attraverso l’internazionalizzazione.

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