IMPORT-EXPORT: +1,3% NEL 2013

Dati import-export: il 2013 si è concluso con una lieve crescita: +1,3%.

Il 2013 è concluso con una lieve crescita del + 1,3% a favore delle esportazioni mantovane, a conferma della tenuta dei valori esportativi, nonostante il perdurare della crisi, i cui effetti si stanno abbattendo su tutti i settori dell’economia tra i quali il settore manifatturiero.

Secondo l’analisi a cura del Servizio Informazione e Promozione Economica della Camera di Commercio e dal Centro Studi di Confindustria Mantova, con la collaborazione del Consorzio Mantova Export, il risultato mantovano appare soddisfacente se confrontato con le variazioni registrate in Lombardia e in Italia nello stesso periodo, entrambe del -0,1%. Le importazioni mantovane registrano un calo del 4,5% annuo, in linea con i risultati della Lombardia e dell’Italia (rispettivamente del -4,3% e del -5,5%). Il valore complessivo dell’export mantovano nel 2013 ammonta a 5.564 MLN di euro, mentre quello dell’import è pari a 4.659 MLN di euro determinando un saldo positivo di 905 MLN di euro. Anche l’Italia chiude l’anno con un saldo positivo, mentre in Lombardia la bilancia commerciale rimane negativa. Considerando i principali comparti esportatori, si segnalano variazioni positive per: macchinari (+5%), sostanze e prodotti chimici (+0,7%), articoli di abbigliamento (+1,3%), prodotti alimentari (+7,9%), articoli in gomma e materie plastiche (+4,5%). In buona ripresa anche gli apparecchi elettrici (+24,5%) e gli articoli in pelle (+21,3%). I settori che, invece, nel 2013 hanno registrato un calo sono: i metalli (-0,4%),i mezzi di trasporto (-3,9%), i prodotti in legno e carta (-14,8%) i prodotti petroliferi (-14,3%),i prodotti tessili (-12,6%) e computer e apparecchi elettronici (-3,9%). Nel caso dell’import i segni positivi provengono da: prodotti in metallo (+22,7%), dai prodotti alimentari (+10,0%), dai macchinari (+4,7%), dai prodotti dell’agricoltura (+0,4%), da legno e carta (+2,4%) e dai prodotti tessili (+13,7%). Risultano, invece, negative le variazioni riferite ai prodotti dell’estrazione di minerali (-9,4%), alle sostanze e prodotti chimici (-5,1%), ai mezzi di trasporto (-39,1%), agli articoli di abbigliamento (-3,6%), agli articoli in gomma e materie plastiche (-1,8%). Tra i principali paesi di sbocco a cui sono rivolte le esportazioni mantovane, si evidenziano variazioni positive verso: Regno Unito (+6%), Austria (+2,6%), Paesi Bassi (+2,3%), Russia (+31,5%), Svizzera (+1,8%), Ungheria (+19,5%), Stati Uniti (+10,6%) e Serbia (+3,3%). In contrazione le vendite a favore di Germania e Francia (entrambe -0,1%), Spagna (-4,1%), Romania (-3,9%), Belgio (-3,8%), Polonia (-6,3%), Romania (-3,9%) e Danimarca (-3,6%). La geografia delle importazioni vede rafforzarsi la provenienza extra-Ue. Segni positivi dell’import provengono da: Germania (+20,3%), Cina (+7,3%), Arabia Saudita (+22%), Iraq (+74%), Egitto (+117,7%), Turchia (+88,2%), Repubblica di Corea (+7,1%) e India (+63,9%). In calo l’import da Francia (-9,8%), Spagna (-17,1%), Paesi Bassi (-16%), Regno Unito (-55,4%), Russia (-64,7%) e Libia (-37,5%). Secondo il Presidente della Camera di Commercio, Carlo Zanetti, “i dati del commercio estero di fonte Istat dimostrano ancora una volta che la svolta per le imprese arriva nel momento in cui si aprono ai mercati internazionali. E per competere in maniera adeguata, le imprese spesso sono stimolate a migliorare l’offerta dei prodotti, con investimenti in tecnologia, innovazione, design e formazione, permettendo loro di riposizionarsi da produttori low cost a imprese di qualità. Purtroppo l’incidenza delle imprese esportatrici risulta ancora troppo bassa (19% del totale del manifatturiero a livello nazionale). Per questa ragione la Camera di Commercio è da sempre impegnata ad accompagnare le imprese verso i mercati esteri e a far conoscere loro gli strumenti che hanno a disposizione per sfruttare le opportunità che si stanno aprendo, specie sui mercati extra UE.” Alessandro Dotti, direttore del Consorzio Mantova Export, commenta “si conferma come le imprese operanti con l'estero riescano a reagire positivamente alla crisi economica persistente; diverse mostrano fatturati in crescita e, cosa molto positiva, non sono poche quelle che procedono con assunzioni di personale specializzato nel commercio estero.

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