MOSTARDA CONTRAFFATTA

Mostarda contraffatta a Paderborn. Dopo averla conosciuta la producono da soli.

Il Consorzio agrituristico mantovano, nell’ambito del gemellaggio tra le province di Mantova e di Paderborn , ha avviato, sin dal 2008, la partecipazione alla Fiera di Libori (S. Liborio), che si tiene annualmente a Paderborn,

frequentata da più di un milione di persone. In questo ambito, ogni anno, il Consorzio agrituristico cura la promozione e la vendita di prodotti tipici e di fattoria mantovani, fra cui la mostarda. Far conoscere la mostarda mantovana è stato faticoso, ma, dopo alcuni anni, anche gli abitanti di Paderborn hanno cominciato ad apprezzarla, al punto che, nel 2013, un rivenditore locale di tendenza si è reso disponibile a collocare la mostarda tra le referenze del suo emporio gourmand. Nei giorni scorsi - si legge nel comunicato del Consorzio -  partecipando alla fiera di Libori di quest’anno, abbiamo scoperto che l’inserimento della mostarda ha avuto un tale successo da convincere lo stesso rivenditore a prodursela per proprio conto, ponendo in vendita, nel suo emporio, vasetti con la denominazione “mostarda affilato” che, tuttavia, non ha nulla in comune con la mostarda mantovana se non la denominazione mostarda riportata in etichetta. La parola mostarda ed il prodotto così come è riconosciuto in Italia non esistono in Germania. Si produce solo una sorta di purea gialla senapata, non di frutta, che chiamano “Senft”, da spalmare. La più rinomata è la una salsa che si chiamava Düsseldorf mustard. La mostarda prodotta a Paderborn è molto simile a quella di Düsseldorf, ma il bello è che entrambe hanno adottato la denominazione italiana e non quella tedesca. La mostarda contraffatta di Paderborn contiene acqua, semi di senape, paprika, aceto di alcool, zucchero, spezie, peperoncino habanero, agente acidificante, succo di limone. La mostarda italiana è una preparazione piccante a base di frutta, intera, più o meno candita, nel caso della mostarda cremonese, a fette nel caso della mostarda mantovana, o cotta come nel caso della mostarda vicentina, con aggiunta di olio o aroma di senape e limone. La mostarda italiana così com’è conosciuta, è quindi caratterizzata dalla presenza di frutta contenuta in un liquido di governo, con una quantità variabile di olio di senape. La mostarda mantovana è tradizionalmente composta da frutta, zucchero e senape e viene preparata secondo un disciplinare ormai consolidato che prevede ben 3 giorni di lavorazione. Essa è riportata nel Registro dei prodotti tradizionali della Regione Lombardia, in base al decreto ministeriale 350/99, che ha lo scopo di difendere le produzioni italiane tipiche e di qualità. E di accrescere le capacità concorrenziali del sistema agroalimentare nazionale. La mostarda di Montecchio (Vicenza) a sua volta ha puntato sulla DE.CO. ma la mostarda italiana, in generale, non ha alcuna denominazione di origine e non dispone di efficaci strumenti di tutela. "Per la nostra provincia - si legge nel comunicato del Consorzio Agrituristimo Mantovano -  questo può costituire un problema essendo ben 40 le aziende agricole che producono mostarda di fattoria e 3 le aziende artigianali, con produzioni che vengono collocate in tanti paesi del mondo. La mostarda, infatti, sta entrando nel linguaggio comune, come la pizza, e la si trova già in molte aree del mondo. È, quindi, urgente raccogliere le forze per elaborare un percorso che porti al riconoscimento quanto meno della denominazione mostarda mantovana o che il Parlamento europeo si affretti ad approvare la denominazione “prodotto nella mia azienda agricola” di cui si parla da ben 15 anni, per ridurre le varie forme di concorrenza sleale e di induzione in inganno del consumatore. 

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